Il disegno di legge che punta ad introdurre il reato di tortura nell'ordinamento italiano riceve il via libera dal Senato con 195 sì, 8 no e 34 astenuti. Il provvedimento torna ora a Montecitorio perche' nuovamente modificato.
Non mancano, però, le polemiche.
A non riconoscersi nel testo votato c'è innanzi tutto Luigi Manconi, il presidente della Commissione per i diritti umani e primo firmatario del disegno di legge. "Il primo giorno della legislatura - ha spiegato - il 15 marzo del 2013, presentai un ddl sulla tortura. Quanto accaduto in questi anni è stato lo stravolgimento di quel testo che ricalcava lo spirito profondo che aveva animato le Convenzioni e i trattati internazionali sul tema", ha detto.
Per l'Arci "l'adozione del reato di tortura è un obbligo cui l'Italia non ottempera dal 1988, quando ratificò la convenzione Onu, al cui testo dovrebbe adeguarsi". Più che un annuncio è stata una denuncia quella espressa dal senatore Si, Corradino Mineo in sede di dichiarazione di voto nell'aula sul ddl.
Un altro emendamento inserito al Senato - e arriviamo al secondo punto chiave - riguarda la non sussistenza del reato 'nel caso di sofferenze risultanti unicamente dall'esecuzione di legittime misure privative o limitative di diritti' - la formulazione è talmente 'vaga' che è proprio a partire da questo elemento che il reato di tortura diventa inapplicabile: dov'è, ad esempio, che una misura privativa sfocia nella tortura?
È nell'interesse dei cittadini e delle stesse forze di sicurezza mantenere l'Italia nel perimetro della migliore civiltà giuridica, perciò chiediamo ad Antigone, ad Amnesty International, alle associazioni, a tutte le persone di buona volontà di battersi con ritrovata fermezza affinché la Camera dei deputati cambi rotta e il parlamento compia l'unica scelta seria possibile, ossia il ritorno al testo concordato in sede di Nazioni Unite. Con il nuovo testo si contestualizza quello che fa scattare la pena: viene introdotto il termine "reiterate violenze", l'agire "con crudeltà" e il "verificabile trauma psichico". Se dalla tortura deriva una lesione personale grave le pene sono aumentate di un terzo; se ne deriva una lesione gravissima sono aumentate dalle meta'; se ne deriva la morte la pena e' della reclusione di trenta anni.
Il disegno di legge presentato nel 2014 era composto da sei articoli, introduceva il reato di tortura e lo rendeva punibile con la reclusione da 3 a 10 anni: "Chiunque, con violenze o minacce gravi, ovvero mediante trattamenti inumani o degradanti la dignità umana, cagiona acute sofferenze fisiche o psichiche ad una persona privata della libertà personale o affidata alla sua custodia o autorità o potestà o cura o assistenza ovvero che si trovi in una condizione di minorata difesa, è punito con la reclusione da tre a dieci anni". Se il reato è commesso da un pubblico ufficiale nell'esercizio delle funzioni o da un incaricato di un pubblico servizio, con abuso dei poteri o in violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio, la pena è della reclusione da cinque a dodici anni. Innanzitutto perché il reato di tortura viene definito comune e non proprio, come vogliono invece tutte le convenzioni internazionali dal momento che si tratta di una fattispecie propria dei pubblici ufficiali o degli incaricati di pubblico servizio.
- MIGRANTI: Il testo modifica anche la disciplina sull'immigrazione prevedendo che non sono ammessi il respingimento o l'espulsione o l'estradizione di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a Tortura.
Dure critiche anche da Amnesty International e Antigone secondo cui, se la legge venisse confermata in tale testo, anche dalla Camera "sarebbe difficilmente applicabile". "Il limitare la tortura ai soli comportamenti ripetuti nel tempo e circoscrivere in modo inaccettabile l'ipotesi della tortura mentale è assurdo per chiunque abbia un minimo di conoscenza del fenomeno della tortura nel mondo contemporaneo, nonché distante e incompatibile con la Convenzione internazionale contro la tortura".